Con l’emendamento al Piano Transizione 5.0 vengono introdotte dal Governo nella Legge di Bilancio delle modifiche volte ad ampliare l’accesso e semplificare la fruizione al beneficio fiscale.
Tra le novità: la cumulabilità totale con altri incentivi, l’aumento del primo scaglione da 2,5 a 10 milioni e la semplificazione del calcolo del risparmio per i beni strumentali.
La cumulabilità:
Tra le novità più attese sicuramente la possibilità di cumulare le aliquote del piano Transizione 5.0 non soltanto con il credito d’imposta ZES, ma anche con tutte le altre misure, finanziate dai fondi regionali ed europei. Il cumulo richiederà comunque il rispetto del divieto del doppio finanziamento, per cui non si potranno coprire gli stessi costi con due incentivi, ma le imprese potranno utilizzare un incentivo e, sulla quota restante, qualsiasi altra agevolazione.
Gli scaglioni di investimento:
Quanto alle aliquote del Piano Transizione 5.0, viene disposto l’aumento del primo scaglione fino a 10 milioni, unificando di fatto quello fino a 2,5 milioni e quello da 2,5 a 10 milioni in uno solo, mantenendo l’incentivo più alto previsto dell’attuale primo scaglione.
Le aliquote maggiorate per il fotovoltaico:
Viene confermato lo schema di maggiorazione delle aliquote previste per gli impianti fotovoltaici sostituendo l’attuale maggiorazione al 20% per i pannelli di tipo b) e al 40% per quelli di tipo c), con un nuovo meccanismo che prevede maggiorazioni su tutti i tre tipi di pannelli, rispettivamente al 30% per quelli di tipo a), al 40% per quelli di tipo b) e al 50% per quelli di tipo c).
Le semplificazioni di accesso:
In primo luogo, il Governo apre la possibilità di non prevedere il calcolo del risparmio energetico in caso di sostituzione di beni materiali indicati dall’allegato A che hanno completato da oltre 24 mesi il loro piano di ammortamento, garantendovi l’accesso nella prima fascia di efficientamento.